“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” (Luca 2,7).
Un breve versetto del vangelo di Luca ci annuncia la gioia del Natale, ma è versetto denso di significati, specie per la gente del Viaggio. Mi soffermo, per comunicare a tutti i circensi un augurio, su tre punti: diede alla luce, lo pose in una mangiatoia, non c’era posto.
diede alla luce
Quante altre espressioni sono nel vocabolario che esprimono la nascita, eppure Luca sceglie proprio dare alla luce, perché Gesù è “la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Giovanni 1,9). Forse ce ne possiamo ricordare quando si accende il gruppo, o si comincia lo spettacolo accendendo le luci della pista, non solo per dare luce agli artisti, ma anche per rischiarare il buio di tanti cuori che nell’oscurità delle gradinate ci stanno osservando.
lo pose in una mangiatoia
La tradizione antichissima mette accanto a quella mangiatoia un bue e un asinello riprendendo una immagine del profeta Isaia, forse non è del tutto vero, ma sicuramente ci troviamo in una stalla ed il bambino fu posto nella mangiatoia per gli animali. Come non pensare alle stalle del circo, alla paglia e al fieno, a quell’odore acre che tanto esprime la nostra piccolezza di fronte alla grandezza di Dio. Un Dio che non ha paura di farsi avvolgere da quegli odori e che accoglie ogni uomo nella sua debolezza e fragilità.
non c’era posto
Quanta fatica per una piazza! Mi piace pensare che quella stessa fatica fu di Giuseppe e Maria che non trovarono posto nell’alloggio. Andarono fuori, in periferia, lontano dagli sguardi dei ben pensanti e di chi prendeva decisioni. Ma gli angeli avvisarono i pastori che accorsero a vedere quel bambino e fare festa.
Anche noi vogliamo fare festa e che ogni nostra festa provi ad assomigliare a quella festa i cui uomini semplici si sono rallegrati con Giuseppe e Maria per la nascita di quel bambino che è venuto a rallegrare il mondo.
Auguri
Don Luciano |